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Import alimentare nel Regno Unito: cosa è cambiato nel 2025 secondo le nuove regole DEFRA

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Un anno di cambiamenti per l’import alimentare UE–UK

Il 2025 è stato un anno di forte evoluzione per le norme che regolano l’importazione di prodotti alimentari nel Regno Unito.
DEFRA ha aggiornato più volte linee guida, modelli di certificato e restrizioni sanitarie, con impatti diretti sulle esportazioni italiane — in particolare su prodotti lattiero-caseari e derivati bovini.
L’obiettivo dichiarato delle autorità britanniche è rafforzare i controlli sanitari (SPS) per tutelare la biosicurezza e la salute pubblica.

In sintesi:

Il 2025 ha segnato il completamento del Border Target Operating Model, con nuovi controlli, certificati aggiornati e costi aggiuntivi per gli importatori.

Aggiornamento:

Le autorità britanniche hanno temporaneamente sospeso i controlli SPS su alcuni prodotti vegetali a basso rischio, in attesa di nuove linee guida previste per il 2026.

Nuove procedure e controlli ai confini (BTOM)

Dal 30 aprile 2025 sono entrati in vigore i controlli fisici e documentali completi ai Border Control Posts (BCP) per i prodotti di origine animale e vegetale a medio rischio.
Le autorità britanniche hanno quindi iniziato a ispezionare regolarmente formaggi, latticini, carni e prodotti composti provenienti dall’UE, richiedendo documentazione sanitaria più dettagliata e certificati conformi ai nuovi standard.

Implicazioni operative:

  • Obbligo di pre-notifica su IPAFFS con dati coerenti a fattura e certificato;
  • Possibilità di controlli fisici a campione su ogni lotto;
  • Necessità di maggiore coordinamento tra esportatori, importatori e trasportatori.

Aumento delle tariffe e nuove “Common User Charges”

Sempre da aprile 2025 DEFRA ha introdotto la Common User Charge (CUC), una tariffa per coprire i costi dei controlli sanitari ai BCP.
L’importo varia a seconda del tipo di prodotto e del punto d’ingresso, e viene riscosso direttamente da DEFRA o dalle autorità locali di Port Health.

Conseguenze principali:

  • Incremento dei costi medi di importazione per spedizione;
  • Maggiore necessità di pianificare carichi consolidati (groupage) per contenere le spese.

Gestione delle emergenze sanitarie — il caso della Lumpy Skin Disease

Nel giugno 2025, il Regno Unito ha sospeso l’importazione di prodotti bovini italiani dopo la conferma di un focolaio di Lumpy Skin Disease (LSD).
Le restrizioni hanno riguardato in particolare:

  • formaggi e latticini a latte crudo non stagionati (vietati all’import);
  • formaggi stagionati prima del 23 maggio 2025 (ammessi solo con dichiarazione del Quality Manager e certificato GBHC416);
  • prodotti pastorizzati o UHT (ammessi, con dichiarazione di trattamento termico).

Da sapere:

Da ottobre 2025, alcune restrizioni sono state allentate: i prodotti lattiero-caseari sottoposti a pastorizzazione o stagionatura superiore a 60 giorni possono essere importati con il solo EHC aggiornato, senza dichiarazioni supplementari.

È necessario allegare la documentazione completa (fattura, packing list, EHC, dichiarazioni);

In caso di mancanza, l’intero carico può essere respinto, anche se solo una parte non è conforme.

Aggiornamento dei certificati sanitari (EHC)

DEFRA ha sostituito o aggiornato diversi modelli di certificati, tra cui il GBHC416, obbligatorio per latte crudo e prodotti derivati da latte bovino.
È ora richiesta una dichiarazione aggiuntiva che specifichi il trattamento termico minimo (superiore a 40 °C) per dimostrare che il prodotto non rientra nella categoria di “latte crudo”.

È necessario allegare la documentazione completa (fattura, packing list, EHC, dichiarazioni);

In caso di mancanza, l’intero carico può essere respinto, anche se solo una parte non è conforme.

Cosa fare:

  • Verificare che i certificati riportino sempre temperatura e tipologia di trattamento;
  • Aggiornare la documentazione di produzione in modo coerente con le richieste DEFRA.

Maggiore attenzione alla tracciabilità del Paese di origine

DEFRA e HMRC hanno rafforzato i controlli sull’indicazione del Paese di origine.
Le diciture generiche come “EU” non sono più accettate: i documenti devono specificare chiaramente l’origine nazionale e, in alcuni casi, la regione di produzione.

Motivo: garantire la tracciabilità in caso di malattie animali (FMD, peste suina africana) e blocchi selettivi per area geografica.

Maggiore attenzione alla tracciabilità del Paese di origine

Dal 31 gennaio 2025 è entrato in vigore l’obbligo di presentare la Safety & Security Declaration (ENS) per tutte le spedizioni verso il Regno Unito.
Fresh Ways ha gestito il processo per conto dei clienti, semplificando la compilazione e riducendo progressivamente la tariffa di emissione.

Obiettivo della misura:

Consentire alle autorità britanniche di analizzare i rischi di sicurezza legati alle merci prima dell’ingresso nel Paese.

FAQ

Perché DEFRA ha introdotto così tante novità nel 2025?
Per rafforzare i controlli sanitari e di sicurezza dopo la completa attuazione del BTOM, migliorando la tracciabilità dei prodotti alimentari importati.

Qual è la principale criticità per gli esportatori italiani?
L’adeguamento documentale: i certificati devono essere aggiornati e coerenti con le linee guida DEFRA, pena ritardi o respingimenti.

Come si può evitare il blocco dei carichi misti?
Assicurandosi che ogni prodotto nel rimorchio sia accompagnato da documentazione completa e dichiarazioni conformi; in caso contrario, tutto il carico può essere respinto.

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